Imparare l'inglese: prima inizi, meglio impari

Imparare l'inglese è considerato il fondamento della preparazione scolastica, lavorativa e sociale. Quando si impara una nuova lingua, come succede in molti altri campi del sapere, spesso si fa riferimento alla cosiddetta "curva di apprendimento". La curva di apprendimento è il tempo necessario per imparare correttamente delle nuove nozioni.

Negli esseri umani, la curva di apprendimento può essere rappresentata su un grafico cartesiano. Come si vede nell'immagine, la curva di apprendimento ha la forma della traiettoria di una freccia scagliata verso destra: all'inizio è molto alta e poi scende. Questo significa che nei primi anni di vita (da zero a circa 7/9 anni) si impara tantissimo in poco tempo, mentre poi diventiamo sempre più lenti a immagazzinare nuove informazioni.

La parola alla scienza: Patricia Kuhl

Patricia Kuhl è professoressa di scienze della parola e dell'udito e dirige l'Istituto per l'apprendimento e le scienze cerebrali di Whashington. Si occupa di studiare come si crea il linguaggio a partire dai primissimi mesi di vita dei bambini.

La sua interessante presentazione al Ted Speech ha il pregio di spiegare, scientificamente e semplicemente, perché i bambini sono dei geni nell'apprendimento della lingua fino a che compiono 7 anni. Poi, come dicevamo all'inizio, inizia il declino, e dopo la pubertà le capacità sono molto basse. La professoressa si esprime sena mezzi termini: fino ai 7 anni i bambini sono dei geni.

Insegnanti madrelingua + inizio precoce = successo

La professoressa Patricia Kuhl, durante la presentazione, parla del caso di una mamma indiana, una delle sole 800 (al massimo 1500) persone al mondo a parlare la lingua Koro, una rara lingua tibetana. Questa mamma sa che il solo modo di conservare la lingua Koro è parlarla ai piccoli fin da neonati, in modo che la parlino da bambini.

Perché non si può preservare una lingua insegnandola agli adulti? Perché da grandi non la si può più imparare perfettamente, ed è destinata a diventare una lingua morta, come il greco antico o il latino. Ecco perché, per imparare una lingua o una seconda lingua, è necessario il dialogo con i madrelingua, e bisogna che questo dialogo inizi il prima possibile. 

La fonologia: si impara la pronuncia nel primo anno di vita

Quando nasciamo siamo potenzialmente in grado di imparare ad emettere i suoni di tutte le lingue del mondo. Nel primissimo periodo di vita, quando i bambini iniziano la lallazione, stanno apprendendo a pronunciare i suoni piàù comuni e semplici della lingua alla quale sono esposti.

Grosso modo alla fine dei primi tre anni di vita il bambino nato come "parlatore universale" inizia a parlare "come un italiano", "come un cinese", "come un inglese" e così via, poiché sta raffinando la sua fonologia a seconda di quello che sente dagli adulti.

Bambini bilingue dalla nascita

Secondo la dottoressa Kuhl, i bambini nascono come cittadini del mondo, nel senso che potenzialmente possono imparare ogni lingua parlata al mondo. Come si trasformano da "parlatori universali" a parlatori di un'unica lingua? LA risposta è: facendo delle statistiche su quello che ascoltano.

I suoni uditi più di frequente vengono identificati come quelli più importanti e vengono inseriti nel set di suoni utili da pronunciare. In questo modo, un bambino cinese che nella prima infanzia non viene mai esposto al suono della nostra "R", non la inserisce fra questi suoni importanti e anche da adulto avrà tantissima difficoltà a pronunciarlo.

I bambini bilingue, statisticamente, iniziano a parlare un po' più tardi degli altri, perché devono fare le statistiche su due set di suoni. Poi devono assegnare ogni set a una delle due lingue e imparare ad usare correttamente i suoni di competenza di ciascuna lingua. Si tratta di un doppio lavoro, che però se viene fatto precocemente dà i suoi frutti per tutta la vita.

Anche per l'esposizione alla seconda lingua vale la regola della curva di apprendimento: prima la si ascolta, meglio la si impara e più facile sarà raggiungere i risultati migliori da adulti, potendo facilmente arrivare al livello proprio del madrelingua. Questo dato è molto importante: il bilinguismo alla nascita può rallentare l'inizio della lallazione, ma rispetto ad un ritardo di poche settimane o mesi lo avvantaggia per tutta la vita in due lingue anziché una. 

Il grande dubbio dei genitori

Un genitore che non vive in una famiglia multilingue ha spesso un dubbio sulla seconda lingua per i figli: non sarà troppo presto per imparare l'inglese? La risposta giusta è sempre: non è mai troppo presto! Il grafico della curva di apprendimento delle lingue è riconosciuto universalmente dalla comunità scientifica e vale sempre e ovunque.

Infatti funziona proprio così: prima si impara meno fatica si fa e migliori sono i risultati. Ogni mese o anno di ritardo nell'esposizione alla seconda lingua significa inevitabilmente una maggiore fatica ad apprendere la seconda lingua in futuro. Più si aspetta, maggiore difficoltà avrà un bambino ad imparare l'inglese, e più fatica farà a raggiungere i massimi livelli.